Nella mia personale esperienza è stato un istante, un guizzo, una scintilla, un lampo.
E questa scintilla è schizzata fuori, un tempo, dalla vampata dell'amore .
Che, come dice Woody Allen, è eterno: Finché dura.
Più esperti di me sono in questo campo i gatti.
Quando dormono ed entrano nel sonno REM muovono avanti ed indietro i piedini anteriori :"Impastano il pane".
Cioè immaginano, sognando quegli antichi momenti felici, nel corso dei quali premevano alternativamente sul ventre materno per suscitare l'afflusso del suo latte.
Deve essere questa sensazione di felicità talmente importante nella vita dei gatti che i gatti adulti da svegli la evocano alla loro coscienza ripetendo, su una coperta calda e morbida, quel gesto ritmico.
Ed entrando in uno stato di leggera trance.
I cuccioli degli umani possano avere vissuto questo stato di intensa benessere e felicità nel corso dell'allattamento al seno e per quanto quanto la loro infanzia possa essere stata circondata dall'amore e dalla tenerezza mai, io credo, la memoria di tale esperienza potrà assimilarsi alla felicità assoluta del cucciolo del gatto il quale nel tepore materno riceve il dolce nutrimento.
Soprattutto, io credo, per il potente ostacolo che l'imprinting infantile, il suo dramma, le sofferenze inflitte alla piccola coscienza frappone a quella memoria, dramma e sofferenza che hanno segnato non solo l'infanzia e l'adolescenza dei bambini ma l'intera vita degli adulti.
Diversamente dai gatti, e per quanto genitori amorevoli si possano essere impegnati in questo senso, non abbiamo e non possiamo avere una memoria profonda di uno Shangri-La le cui dolci emozioni richiamare alla coscienza per confortarci dalle asprezze della vita.
Resta certo la preghiera .
E la meditazione profonda .
E l'amore. Quando, imprevedibilmente, ancora una volta ci attinge.
(scritto il 14/12/24)