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Il piccolo infante o la piccola infante nasce in una tranquilla casa borghese di brave persone.
Brave persone il padre e la madre .
Brave persone i nonni , brave persone i bisnonni e così via a risalire.
Tutte queste brave persone hanno un problema:
Si trasmettono tra di loro ,una generazione dopo l’altra , psichicamente e per emulazione spontanea, uno o più complessi di castrazione.
Un piccolo pericoloso costrutto nella loro psiche il quale , malgrado il loro amore per i figli, impone coattivamente a quelle piccole coscienze in formazione , a causa della comunicazione sensibile parentale, una pericolosa infezione psichica, il blocco della loro crescita psichica.
Inconsapevolmente ed incolpevolmente per tutti.
Una tragedia collettiva (questa si!) di specie.
Ma cosa succede veramente?
Il complesso di castrazione materno o paterno o entrambi impongono coattivamente ai genitori di formulare , fin dopo la nascita dei loro figli, delle comunicazioni sensibili coatte che veicolano in quelle piccole coscienze significati dolorosi e castranti.
Una volta, due, tre e così via per tutta l’infanzia e l’adolescenza.
In quelle piccole coscienze si consolidano dei costrutti castranti che fanno una ed una cosa sola ripetitivamente per tutto quel lungo periodo: Bloccare l’accesso dei significati dei loro piccoli Sé nelle loro coscienze.
Nessuno lo sa , nessuno ci può far nulla ma quella piccola ripetitiva e ripetuta comunicazione castrante ,dolorosa , sgradevole (una parola, un buffetto, un suono ,un odore , un comportamento genitoriale , ecc.) segnerà , con la sua energia malefica, fin dalla sua prima manifestazione la vita , la salute, le gioie ed i dolori ,ogni comportamento di quel piccolo e di quella piccola infante .
Per sempre ?.
Il più delle volte ,si.
Ma cosa succede veramente in quella piccola coscienza la cui crescita è stata così prematuramente bloccata fin dalla sua prima mossa ?.
Quella parola , quel suono, quell’odore che veicola un significato così doloroso e straziante , così carico energeticamente investe nella piccola coscienza forse un neurone , forse un solo neurone e lo blocca , forse per sempre , nella condizione “0, chiuso”.
Ma come è possibile ciò ?.
Quella energia malefica e castrante di cui si diceva prima in realtà attinge uno forse due o chissà quanti elettroni di uno o più atomi di quel neurone.
Essi, energizzati, transitano in orbite ancora più energizzate e più vicine al nucleo di quel o di quegli atomi.
E sono essi , le molle cariche , a mantenere per sempre (o forse no , vedremo) quel neurone bloccato a 0 , quella porta sbarrata forse per sempre.
O forse anche no.
Un giorno il bambino o la bambina , l’adolescente , l’adulto o l’adulta incontra uno che lo aiuta ad interpretare un qualche sogno.
E allora cominciano a succedere cose mai viste prime.
Cose che voi umani non avete mai visto.
Sulla cintura di Orione?.
Alle porte di Tannaushen ?.
No, no, più vicino.
In quella piccola porta bloccata.
Bloccata sul no assoluto, sul mai , sull’impossibile, sull’infelicità permanente, sul dolore continuo, sulla disgrazia perenne.
Il piccolo significato del Sé di quel fortunato individuo che ha incontrato sulla sua strada colui o colei che può aiutarlo entra , grazie a quella interpretazione onirica spontanea ed intuitiva , in quella coscienza , la muta e quel mutamento, quel significato benefico, quella energia raggiungono quell’atomo o quegli atomi , fanno scaricare da quel o da quegli elettroni l’energia che li rende bloccanti , li fa tornare nelle loro orbite originarie e il neurone paralizzato sul NO (0) ,cambia stato.
Si blocca ora sul SI (1).
L’energia in eccesso di quegli elettroni passa ora nella coscienza e la arricchisce.
Dal sogno alla parola salvifica , al significato del Sé del soggetto, alla coscienza bloccata, al neurone malato , agli elettroni fuori posto.
E poi: Alla patologia guarita, al comportamento sano, alla gioia di sé ritrovata.
Le cose vanno veramente così ?.
Quanto mi piacerebbe saperlo davvero !!.
Ma in fondo io sono solo l’ultimo degli scemi che sa solo capire il significato dei sogni.