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Dice un sogno transferale:”Vado a dormire in una specie di albergo, Villa Ada, e metto le mie cose nei cassetti. Al risveglio mi preparo per andare via e le cose che avevo messo nei cassetti mi dicono che sono state messe nella valigia. Vado in cerca della valigia nella hall e non la trovo. Incontro un colonnello con il figli, hanno dei problemi non so, ed andiamo insieme, attraverso vari corridoi, in un grande palazzo di uffici. Siccome perde tempo per le cose sue io cerco di ritornare all’albergo anche perché mi hanno perso la valigia con tutta la roba dentro. Non riesco a trovare la strada all’interno del palazzo per ritornare in albergo finchè uno mi dice che da ìi non si può ritornare e bisogna uscire dal palazzo. Trovo l’uscita e giro per le strade in cerca dell’albergo che è in Viale Romania. Chiedo a qualcuno che non mi risponde, chiedo ad un altro che non sa e dice che bisogna chiedere, chiedo ad una donna che vuole dei soldi ma io ho solo monete e lei non le vuole. Insomma giro a vuoto.”
Questo tipo di sogni (non riuscire a trovare la strada di casa, non riuscire a trovare la strada per la macchina, non riuscire a trovare i propri bagagli, ecc.) sono molto frequenti nell’individuo dissociato da sè.
Essi svelano la distorsione in base al quale la coscienza, infestata da protesi del falso sè (in questo caso il colonnello ed il figlio problematico), allontanano il Sé dell’individuo dalla “retta via” ed il Sé dell’individuo non riesce dopo più a ritrovare la strada che lo porti a casa (alla coscienza).
Si pensi ad un cane, affezionato al proprio padrone, abbandonato in un area di servizio dell'autostrada. ed all'angoscia ed al dolore di questo povero animale nel sentirsi abbandonato e nel non saper ritrovare la strada di casa.
Un sogno carico di angoscia che la coscienza ogni volta rimuove, finchè ci riesce.
Talora questa angoscia latente ed inconscia trafila nella coscienza, costellata da qualche evento reale, ed avvelena l’esistenza.
Quando comunemente si dice che “la mente mente” ci si riferisce esattamente alle distorsioni della percezione e della conoscenza operate dalle tante protesi del falso sé, dalla infinità di false informazioni della coscienza circa la reale natura dell’individuo dissociato, senza che l’ego riesca a rendersene minimamente conto.
(scritto il 14/5/23)