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Recupero qui una metafora formulata tempo fa: Il faretto come metafora della coscienza.
Dopo molto tempo, dopo moltissime interpretazioni di sogni, grazie al progressivo sviluppo della funzione intuizione* infine un pò alla volta la coscienza/faretto riesce ad inquadrare e a prendere visione della totalità della psiche.
Si può pensare ad un progressivo allargamento della capacità di visione della coscienza con una contestuale corrisponde "miniaturizzazione" della rappresentazione simbolica dei componenti della psiche.
Fino a che un sogno, quello di pagina 492 del 24/3/25, inquadra la totalità della psiche.
Sia chiaro la psiche è sempre stata là così come ora viene "VISTA".
Solo che prima, senza quel lungo processo di "avvicinamento", non si riusciva a 'vederla" nella sua totalità.
La psiche è sempre stata là, magari con qualche problema in più a causa delle false informazioni che la ottundevano, la inquinavano, la infestavano e la infettavano.
Che ne DISTORCEVANO la capacità di visione.
E tanto più si RADDRIZZA questa capacità di visione di sé tanto più sana diventerà quella psiche.
Tanto meglio si riesce vedere in sè stessi tanto più sani mentalmente (e credo anche fisicamente) si diventa.
Una faccenda parrebbe più da oculista che da psicoanalista.
Tanto più distorta è la visione di sé che ha la coscienza, a causa delle false informazioni del falso sè, più si è MALATI.
Tanto meno distorta sarà quella visione, grazie alle informazioni genetiche del proprio Sè, tanto più si è SANI.
Sia mentalmente che fisicamente.
(*) Nulla di diverso (tecniche di acquisizione della conoscenza ben diverse tra di loro ovviamente) da qualsiasi lungo processo scolastico e di studio il quale contribuisca a ben sviluppare la funzione razionale.
(scritto il 25/3/25)