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E’ possibile che la capacità emulativa dei neuroni a specchio dipenda dal fatto che essi memorizzano in forma analogica “l’immagine “ fedele del comportamento dell’altro grazie ai mutamenti quantici degli elettroni che li costituiscono i quali “cristallizzano” l’immagine fedele di quel comportamento e rendono perciò possibile la sua emulazione ripetitiva.
E’ possibile che i neuroni a specchio siano i neuroni fondamentali della coscienza del sè (il resto dei neuroni digitali essendo solo memoria delle esperienze ed elaborazione neuronale) i quali apprendono per emulazione sia l’imprinting infantile distorto sia l’immagine del Sé, della reale natura dell’individuo, grazie al processo di crescita psichica.
Avrebbe ben poca importanza la localizzazione dei neuroni a specchio nell’intero cervello.
Se essi fossero i neuroni basali della coscienza di sé vuol dire che la coscienza di sé (che abbia cioè integrato l’immagine del Sé) è una coscienza diffusa nell’intero cervello.
Coscienza di sé i cui neuroni a specchio (se così fosse) comunicherebbero tra di loro sia in modalità neuronale (lenta) sia in modalità quantistica (ultraveloce).