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Racconta C. G. Jung che passeggiando lungo il lago di Ginevra, o quello che era, osserva la presenza di molti pesci morti spiaggiati a riva.

Trova curioso questo fenomeno proprio mentre lui passeggiava riflettendo sul significato simbolico dei pesci.

Grazie a tale fenomeno costella nel suo inconscio e subito intuisce l'esistenza dei fenomeni di sincronicità (un evento psichico ed un evento reale sincronici aventi lo stesso significato).

Ed immagino subito si chiede: Sto forse cominciando a delirare ? (Sti dubbi spesso vengono a chi fa questo lavoro).

Poi si riprende, lui si fida delle sue intuizioni e pensa: Sarà poi vera questa intuizione?. Chissa forse un giorno qualcuno ne dimostrerà o meno sperimentalmente la fondatezza.

A Jung era venuto in un'altra occasione un coccolone.

Una notte sogna un mare di sangue che avanza verso di lui.(Mio dio, pensa, un prossimo attacco psicotico!).

Poi scopre che è scoppiata le seconda guerra mondiale e capisce tutto.

Non  tira un sospiro di  sollievo vista la immane tragedia imminente.

Scriverò ora alcune osservazioni scandalose che faranno rizzare i capelli ai c.d. benpensanti (in realtà cattivissimi pensatori).

All'epoca di Jung, per quanto qualcosa in merito relativamente ai suoi fenomeni egli avesse intuito, la fisica quantistica era ancora ai primi stadi.

E non poteva perciò capire che i movimenti quantistici degli elettroni delle molecole dei suoi neuroni con ogni probabilità avevano prodotto delle informazioni quantistiche che avevano indotto in quei pesci la loro morte ed il loro spiaggiamento.

Lì ed esattamente in quel momento.

Folle vero??!!.

Ma naturalmente ci si deve chiedere come sempre: Ma sarà poi vero?.,

Qualche verifica sperimentale un giorno forse ce lo confermerà oppure no.

        .                                              (scritto il 14/3/24)

 

 

 

 

 

 


 

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