.               .

E' possibile che il fatto che il rapporto di comunicazione tra psicoanalista e paziente  o tra osservatore e soggetto (nel caso delle c.d. terapie non ortodosse illustrate in questo lavoro) abbia bisogno di un certo numero di incontri prima che il transfert cominci a veicolare informazioni sulla condizione psichica dell'inconscio del soggetto, dipenda dalla necessità  che l'azione del controtransfert (inconscia allo stesso analista) abbia bisogno di un certo numero di tentativi per individuare nella psiche del soggetto la frequenza di trasmissione e la parte di coscienza  adeguata e disponibile a recepire sia l'azione controtransferale sia le informazioni mutagene che essa veicola.

Parrebbe evidente che le onde cerebrali siano prodotte dagli elettroni in "azione" in parti diverse della massa cerebrale, azione prodotta dalla maggiore o minore velocità di elaborazione neuronale, elaborazione della quale i mutamenti quantici di quegli elettroni sono con ogni probabilità il motore quantistico.

Azione che nelle diverse parti della massa cerebrale genera onde cerebrali con frequenze variabili da 0,5 a 30 Hz ed oltre .

Una volta che l'azione controtransferale ha  individuato la frequenza di ingresso possibile e la corrispondente porta di ingresso nella coscienza del soggetto (cose apparentemente diverse che forse sono la stessa cosa) ed allocando di conseguenza ivi una qualche informazione mutagena ciò indurrà l'attivazione del transfert verso l'inconscio dell'osservatore e la produzione dei sogni transferali che della condizione psichica di quell'inconscio riferiranno.

Sarà l'ampiezza della consapevolezza dell'osservatore a rendere più o meno agevole quella ricerca .

Dipende dalla ampiezza di tale  consapevolezza il fatto che un certo psicoanalista sia in grado di curare certi disturbi psichici cosa  invece che  un altro psicoanalista non è in grado di fare.

Nascono da qui le costose, per il paziente, ed inutili analisi infinite.

Una volta individuata la frequenza e la porta di ingresso (nella parte di quella coscienza meno infestata dalle false informazioni) da lì inizierà l'azione mutagena del controtransfert e delle  informazioni del Sè del soggetto, da quel controtransfert veicolate,    mutagene per la sua coscienza.

E' comunque  la terapia l'azione iniziale che sblocca "il catenaccio" della coscienza malata.

E il successivo ampliamento della esperienza sfrutta il varco dalla terapia prodotto.*

(*) Il fatto, almeno per quanto noto,  che Freud non sia stato mai sottoposto ad analisi rende le sue costruzioni teoriche iperrazionali, illuminate da rare intuizioni,  del tutto inadatte ad affrontare l'impressionante quadro della malattia mentale individuale e diffusa, generata da potenti complessi di castrazione.

        .                                              (scritto il 15/3/24)

 

 

 

 

 

 


 

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