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Ormai è da qualche millennio e più che il Sè genetico FISICO è sulle scene del mondo.
Sopportando i dolori, le sofferenze e le patologie che il falso sè, il suo peggior nemico nonché suo USURPATORE nella coscienza, gli ha inflitto.
Parrebbe che dopo questo lavoro anche il Sè psichico sia riuscito ad affacciarsi alle scene del mondo.
E può osservare così, sgomento, delle immani schifezze e tragedie prodotte oggi, ieri e l'altro ieri da esseri umani dalle coscienze dissociate e distaccate da loro stessi nonchè lontane dalla loro reale natura istintuale, contro ogni essere vivente e contro l'ambiente che ci ospita.
Da esseri umani che di umano hanno ormai ben poco, vittime loro stessi delle loro stesse patologie mentali e ridotti da esse a disumane ed inconsapevoli macchine robotiche.
Capaci di vivere solo emulando passivamente ciò che vive nella realtà sensibile.
E quindi totalmente privi di sè.
E ciò anche nei confronti dei loro stessi figli prima e di ogni altro essere vivente dopo.
Con politiche, guerre ed azioni omicide ed in prospettiva suicidiarie: Per ogni individuo, per la sua stessa specie e forse per la vita sul Pianeta.
E tutto ciò ancora di più fa apprezzare quei rari segni di umanità e di dignità umana che ogni tanto traspaiono in qualcuno di quegli esseri umani non ancora travolti ed asserviti dalla stupidità e dalla psicopatia collettiva.
Una interessante rappresentazione simbolica del Sè è riportata nel film "Oltre il giardino" (Being There), un film del 1979 diretto da Hal Ashby.
Come scrivo da anni in questo lavoro le cose relative dalla psiche umana sarebbero evidenti anche ad un CIECO se solo quel "cieco" avesse sviluppato la propria intelligenza intuitiva tanto da comprendere i significati dei linguaggi simbolici.
E tanto quanto ha sviluppato, INVECE patogenicamente e compensativamente, la propria intelligenza razionale.
(scritto il 25/3/25)