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La presa di coscienza di Sé , processo spontaneo , istintivo e naturale quanto mai altri, pone continuamente di fronte ad una potente dicotomia.
Il flusso spontaneo delle intuizioni, continuamente generato dalla avvenuta presa di coscienza di sé , dalla liberazione dell' inconscio dai pesanti condizionamenti castranti che ne bloccavano il rapporto con la coscienza, ecc. , apre un panorama di conoscenza prima assolutamente inconscio che non ha e non può avere qui ed ora alcuna possibilità di riscontro e di verifica scientifica e sperimentale.
Ed allora cosa bisogna fare rispetto a questa dicotomia?.
Castrare , ancora!!, quel flusso di intuizioni spontanee ricascando nella vecchia condizione dissociativa e quindi in una perenne condizione psichica patologica sacrificando se stessi sull'altare (sic) della SCIENZA (tutto in maiuscolo e tanto di cappello) o andare avanti nella ricerca lasciando libero quel flusso spontaneo di insight di scorrere, ogni volta stupendosi di quanto la conoscenza scientifica di sè stessi (diciamo quella ufficiale e consolidata e convalidata dalla sperimentazione) sia lontana e divaricante rispetto alla conoscenza di sé acquisita attraverso quella modalità spontanea ed istintiva generata dalla liberazione del proprio inconsci e della propria coscienza *?.
Mi spiace per B. Russel , mi spiace per la SCIENZA (quella tutta maiuscola di prima) ma io me ne fotto e scelgo me stesso.
(*) E tanto per dare un esempio di quanto potente sia questa divaricazione leggere il pezzo “Scienza e fantascienza for dummy” ed i successivi.
Proporrei di fronte a quella divaricazione una alternativa:
O aggiungere nel DSM IV, V, e VI ,ecc. la nuova malattia mentale dello “schizofrenico cosciente di Sé” (!) oppure , siccome non ho mai pensato che quelle intuizioni debbano essere considerate verità rivelate, sviluppare la ricerca scientifica e la sperimentazione nelle direzioni che questo lavoro propone in abbondanza (possibilmente usando solo il proprio cervello senza sacrificare le innocenti vite delle tante cavie utilizzate per quegli, spesso inutili , esperimenti.).