Si tratta di un grande neurofisiologo della Università della California del quale ho citato uno dei suoi libri ,“Che cosa sappiamo della mente”.
Libro che ha fornito utilissime informazione sul funzionamento del cervello.
Come si desume dai suoi scritti egli è completamente azzerato nei confronti dell’inconscio e dei linguaggi simbolici.
Ha letto qualcosa di Freud il quale sta alla psicoanalisi come un cacciavite sta ai circuiti elettronici della scheda madre di un grande computer.
Ha scritto della e sulla creatività senza comprendere che essa è , negli individui inconsci di sè, una delle possibilità di espressione di quei linguaggi simbolici.
Grandissima intelligenza razionale senza però nulla comprendere (del resto mai nemmeno citata) della intelligenza intuitiva.
Una visione parziale del mondo non è pensabile possa descrivere l’intero mondo.
Ma la scienza , ogni scienza , così è.
E c’è ben poco da fare.