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Ricordando i numerosi fenomeni sincronici che hanno interessato la vita di W. Pauli (l’effetto Pauli) nel corso della sua terapia con C. G. Jung ed avendone osservati personalmente una consistenza quantità è possibile ora formulare e precisare una ipotesi circa la loro natura , ipotesi già sommariamente formulata nei passati scritti.
L’interpretazione intuitiva del simbolo onirico ed il conseguente ingresso nella coscienza quantistica del suo significato induce in quella coscienza un mutamento nella direzione della coscienza del Sé.
In pratica questo mutamento è un significativo mutamento quantico in quella coscienza al quale corrisponde compensativamente un corrispondente mutamento quantico in un qualche oggetto dell’ambito il quale va a rappresentare simbolicamente lo stesso significato dell’evento psichico suddetto.
Rendendo così evidente alla coscienza percettiva quel significato e inducendo un conseguente mutamento anche nella coscienza neuronale.
La natura di quel fenomeno sull’oggetto reale è tra le più svariate compreso la rottura di oggetti metallici significativi.
Nel caso di Pauli l’effetto sincronico che ha preso il suo nome corrispondeva a rotture di delicati oggetti di laboratorio in vetro.
All’epoca si riteneva che questi fenomeni fossero dovuti ad effetti parapsicologi mentre invece essi erano e sono funzionali al processo di crescita psichico esattamente come sono ad esso funzionali ed indispensabili i sogni.