.               .

I bambini molto irrequieti, spesso afflitti da pianti disperati, rendono molto difficile, nei loro primi anni di vita, la vita dei loro genitori.

Fino almeno agli ultimi anni delle elementari nel corso dei quali cominciano ad acquietarsi.

Il progressivo sviluppo del cervello, e della coscienza, rende possibile lo sviluppo di un adattamento secondario più efficace il quale comincia a prendere il controllo della situazione ed a controllare sempre meglio gli impulsi “agitatori” dell’inconscio fino a completamente riuscire a rimuoverli ed a reprimerli.

Adattando ed acquietando perciò così i relativi comportamenti irrequieti ed i pianti disperati.

Può accadere anche che la coscienza apprenda emulativamente un “comportamento” da quella ripetuta e disperata iperattività dell’inconscio riproponendola nei comportamenti iperattivi del bambino.

E nasce così il bambino, definito autistico,  iperattivo e con disturbi della attenzione.

        .                                              (scritto il 17/3/24)

 

 

 

 

 

 


 

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