.               .

Il fatto che i nuovi nati della specie umana abbiano bisogno di maggior tempo rispetto ad ogni altra specie di mammiferi per diventare fisicamente e psichicamente adulti secondo il loro progetto genetico (in quest’ultimo caso evento solamente teorico) dipende dal fatto che il cervello umano nel corso della sua evoluzione ha sviluppato una complessità che il cervello degli altri primati non ha, ancora, raggiunto.

Complessità relativa all'esercizio di funzioni fisiche ma soprattutto complessità relativa a funzioni psichiche, mentali e cognitive delle quali quella complessità rende (teoricamente) possibile l’esercizio.

Che poi questa complessità sia del tutto SPRECATA a causa di un imprinting infantile distorto e patogenico è altro discorso.

Sarebbe molto interessante se si riuscisse a scoprire quando la specie umana (o quale parte di essa) abbia cominciato a deviare nel suo sviluppo psichico normale e genetico, del tutto abbandonandolo, deviando quello sviluppo verso la patologia mentale diffusa con un imprinting emulativo che ha perpetuato non quello sviluppo sano, normale e genetico ma quello patologico e patogenico attuale.

Sulla base delle mitologie correnti l'inizio di questa distorsione della crescita dovrebbe essere avvenuto ben più di 2500 anni fa.

E si dovrebbero studiare ed interpretare le mitologie arcaiche anteriori a quel tempo per potere capire qualcosa di quella terribile genesi distorsiva.

Una devianza patologica che ha costruito una vita sul Pianeta cosi come la conosciamo oggi ed una Storia, in gran parte orribile e crudele, che ha reso la specie umana tra le più crudeli e distruttive per ogni forma di vita esistente nonché potentemente  autodistruttiva (con una potenziale deriva verso l'estinzione della vita stessa) tra tutte le specie viventi.

E non mi si venga a parlare del poderoso sviluppo scientifico e tecnologico dei due recenti secoli trascorsi, sviluppo esso stesso distorto da quelle patologiche condizioni psichiche, che al disastro climatico attuale ci hanno condotto.

Mi si parli piuttosto delle tante opere d'arte della creatività (pitture, sculture, romanzi, poesie, film, ecc.) che di quel mancato sviluppo psichico ci hanno ripetutamente e simbolicamente raccontato ed avvertito, restando purtroppo tutto ciò incompreso ed inascoltato  nei loro significati.

Almeno fino ad oggi.

 Mi si parli piuttosto del potente salto di qualità operato dalla creatività di C. G. Jung che delle rappresentazioni simboliche ha cominciato a parlarci invece dei loro significati e quindi del reale funzionamento della psiche (la cosa in sè) scoprendo, tra l'altro, da una parte i fenomeni di sincronicità e dall'altra parte le quattro funzioni della coscienza.

Faro di luce, in un mondo accecato dalla patologia mentale, che ha illuminato la strada futura della scienza e della psicoanalisi.

        .                                              (scritto il 18/3/24)

 

 

 

 

 

 


 

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