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Nei computer di comune uso i sistemi operativi e le varie applicazioni hanno una seppur minima capacità di apprendimento.
Ciò dipende dai buffers, delle particolari strutture sw, e dalla analisi che lo stesso sw fa di essi.
Per cui se un’azione dell'utente è ripetuta il buffer ne tiene memoria e la ripropone all'occorrenza.
Esempio tipico è il completamento automatico delle parole.
L'A.I con i L.L.M. ha ampliato enormemente questo concetto (ed i relativi motori di ricerca avanzati nonché gli apparati di calcolo) creando enormi gigadati che hanno sistematizzato non più le singole parole ma bensì i concetti e le pagine Web (o parti di esse) che ne riferiscono.
E le applicazioni di A.I. "apprendono" sia fornendo ai LLM nuovi concetti e nuove fonti di essi sia "aggiustando" le risposte ai quesiti grazie all'intervento umano.
Sarebbe l'A.I. un progresso enorme nelle possibilità di acquisizione della conoscenza per ogni essere umano.
Avendo a disposizione una tale gigantesca quantità di informazioni di ogni tipo ed in ogni campo della conoscenza ciò può dare una immensa quantità di SPUNTI e suggestioni ad ogni tipo di ricerca scientifica.
Se non fosse per il fatto che:
A. Taluni esseri umani psichicamente malati o psichicamente fragili possano implementare in una applicazione di A.I. scenari di guerra che siano in grado di generare azioni automatiche di risposta in grado di lanciare missili dotati di armi nucleari.
B. Talune applicazioni di AI sono in grado di imitare la voce umana e la stessa figura umana ed i suoi movimenti* con la possibilità di generare FAKE NEWS in grado di indurre gli osservatori in errori terribili e clamorosi.
(*) La vecchia applicazione "Reface" e simili era relativamente a ciò l'archeologia di tali sistemi. Così come certi cartoons giapponesi (molti dei quali orribili) generati dai computers.
(scritto il 30/3/25)