Quando una terapia è riuscita a sbloccare i tanti blocchi castranti nella coscienza del soggetto il processo di crescita psichica a suo tempo bloccato ricomincia a procedere autonomamente e spontaneamente fino alla sua conclusone.
Cerco di spiegare la cosa con una metafora.
Io ho un piccolo tablet, un reader con dentro alcune centinaia di ebook.
Ho altre biblioteche in cartaceo ma qui non interessano.
Non sempre uso il reader e spesso la sua batteria si scarica.
Quando vado a riaccenderlo per leggere qualcosa l’aggeggio segna un ora ed un giorno completamente sballati.
Lo collego online , ricarico la batteria e dopo un po’ l’ora ed il giorno si riaggiustano. Se a questo punto spengo l’aggeggio l’orologio interno continua a funzionare continuando a segnare l’ora esatta.
Nell’individuo dissociato è come se la sua coscienza fosse offline e con le “batterie” libidiche scariche.
Il suo tempo è completamente asincrono rispetto al tempo reale.
L’individuo è adulto e la sua coscienza è rimasta infantile.
La terapia rimette online quella coscienza rispetto al suo inconscio ed al suo Sé e ne consente l’alimentazione libidica.
La risincronizza rispetto a quell’inconscio ed a quel Sè.
Quando la terapia è finita e la coscienza è stata rimessa on line rispetto al suo Sé “l’orologio interno” della coscienza riprende a funzionare normalmente.
Il processo di crescita cioè riprende spontaneamente ed autonomamente dal punto in cui è stato interrotto fino alla sua conclusione.
Ed il suo tempo interiore si riattualizza.
Quale che sia la durata della terapia (e tale durata dipende da una parte del livello di coscienza e di consapevolezza dell’analista e dall’altra parte della potenza e dalla cristallizzazione delle resistenze al mutamento della coscienza del soggetto) la durata del processo di crescita psichica è geneticamente prederminata e quindi la sua durata sarà dai 18 ai 20 anni.