Si tratta di un tratto caratteriale il quale insieme alla similare suscettibilità dice di ferite della coscienza insieme profonde e superficiali le quali rendono l'individuo estremamente e patologicamente sensibile ad ogni tipo di offesa o presunta tale.
Queste ultime , vere o presunte che siano, colpiscono un "corpo" psichico già sanguinante , con ferite aperte, provocando perciò dolori psichici acuti che sospingono immediatamente ad una risposta reattiva.
La cosa curiosa di questi tratti caratteriali è che ove non c’è occasione di essere feriti l'individuo con i suoi comportamenti , di solito ipercritici ed irritanti, ricerca inconsapevolmente una sanzione comportamentale da parte dell'altro allo scopo di rivivere il dolore dell’antico conflitto basale e perpetuarlo in sè.
E’ come se ogni volta egli inconsapevolmente provocasse una reazione aggressiva da parte dell'ambito invocandone una azione castrante che lo protegga dai suoi iperattivi contenuti istintuali inconsci e repressi.
Confermandone cosi perciò ogni volta alla sua propria coscienza la loro pericolosità verso la quale mantenere sempre attive difese estremizzate.