Qual’è la sofferenza dell’animale selvaggio che viene rinchiuso in una stretta gabbia che lo tormenta per tutta la vita?;
Qual’è il dolore terribile del cucciolo cui viene impedito di crescere fisicamente?,
Qual’è il dolore dell’animale che vive in libertà ed al quale questa libertà viene di colpo tolta ?.
Qual è il dolore dell’animale tormentato crudelmente?,
Qual è il dolore del bambino crudelmente bastonato fino ad ucciderlo ?.
E’ possibile immaginare tanto dolore e tanta sofferenza?.
Eppure ciascun individuo, cui l’ambito parentale infantile ha impedito di crescere psichicamente , quel dolore terribile e quella sofferenza disumana ha vissuto.
Ha vissuto nella esperienza dell’essere senza poterla percepire.
La piccola coscienza per non essere dilaniata e travolta da tanto dolore lo ha paralizzato nell’inconscio.
Ma le cambiali si debbono pagare.
Nel corso del processo di crescita in alcune tappe , un po’ alla volta per fortuna , quel terribile dolore , quella tormentosa sofferenza affiora e viene percepita.
Insieme , sincronicamente , alle forme ed alle rappresentazioni reale che la vita nel suo scorrere offre.
Ed in ogni tappa di questo percorso dolente ci si rende conto di quanta sofferenza rimane ingabbiata fin dall'infanzia nell’individuo.
E al di fuori da quel processo , che saggiamente la centellina alla coscienza affinchè l’ego la percepisca , come si esprimerà , come si manifesterà tutta quella sofferenza latente nel corso della vita dell’individuo dissociato inconscio di sé ?.
In quale avversità , in quale patologia, in quale dolore , in quale tormento essa prenderà volta a volta forma?.
E quella rabbia repressa, che quella sofferenza alimenta, in quale forma di distruzione e di autodistruzione si renderà prima o poi manifesta?.
E quale vita essa distruggerà ciecamente e quale sofferenza infliggerà ingiustamente all’altro?.