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Un giorno Jung tenta di informare Freud circa i nuovi sviluppi della psicoanalisi , da egli intuiti e sviluppati, i quali segnavano un distacco netto rispetto alla teoria sviluppata da Freud.
Freud si oppone decisamente a tale sviluppo e Jung comincia a sentire il proprio diaframma infuocarsi.
Passa qualche secondo ed un forte botto proviene dalla “coltissima e razionalissima” libreria di Freud.
Tutti sussultano e Jung avverte: E adesso ne arriva un’altro.
E così avviene.
Cosa è successo?.
La fortissima opposizione di Freud agli sviluppi illustrati da Jung ha attivato nella coscienza di Jung una fortissima resistenza inconscia che da una parte si è somatizzata sul suo diaframma e dall’altra parte ha generato quel fenomeno di sincronicità.
Una specie di “cazzotto in pancia” , solo virtuale, inferto da Jung all’ormai ex , proprio a partire da quell’istante, mentore di Jung.
Quando invece Pauli , premio Nobel per la Fisica e paziente di Jung ,entrava in un qualche laboratorio di Fisica qualche delicato oggetto in vetro del laboratorio , rumorosamente, si infrangeva.
La visione del laboratorio suscitava una improvvisa forte resistenza nella coscienza di Pauli (il quale , a causa della sua forte razionalità castrante e dei sintomi indotti dalla sua situazione psichica, di razionalità e scienze razionali doveva avere inconsapevolmente le “palle piene”) e quella resistenza induceva quindi quel fenomeno di sincronicità (la rottura dei delicati apparati in vetro dei laboratori di Fisica).