Nel corso del processo di crescita si è osservato più volte , tanto da poterne ora riferire con una certa sicurezza, che il vecchio (ciò che operava prima)  si autorappresenta nei sogni, allo scopo di diventare cosciente, quando il nuovo è già attivo.

L’affioramento alla coscienza del vecchio è segno della sua disattivazione , del suo essere diventato ininfluente.

Tale fenomeno si ripete ogni volta che una mutamento sostanziale avviene, ogni volta che una trasformazione più o meno radicale della coscienza si invera.

Nella logica di tale processo succede ad un cero punto che l’intera coscienza dissociata si autorappresenta nei sogni e di essa si prende allora coscienza.

E come si è detto questo è segno sicuro che la nuova coscienza del Sé è già operativa e che la vecchia coscienza è ormai defunta.

Ma come si autorappresenta una coscienza dissociata?.

Un vecchio film ne dà una interessante rappresentazione: Metropolis.

La coscienza dissociata da sé e feroce fino all’insopportabile è rappresentata nel film dalla fabbrica mostruosa e spietata dove vengono schiavizzati gli operai.

E nell’automa femminile che di quella fabbrica mostruosa è il simbolo.

Per inciso in quel film Anima . l’ispiratrice della rivolta , è rappresentata nel ruolo dell’attrice Brigitte Helm.

In una bella serie di cartoons, “Conan” nella quale il protagonista principale è un simpatico ragazzino, la coscienza dissociata viene rappresentata da un complesso mostruoso e crudele denominato “Indastria”.

Per inciso il simpatico ragazzino rappresenta in quella serie il multiforme inconscio e la ragazzina difesa da Conan , Anima.

La quale nella serie parla e comunica con gli uccelli.

Per chi ne capisce sia il film citato sia la suddetta serie di Cartoon ha in sé una gran quantità di materiale simbolico da interpretare .

Naturalmente la coscienza dissociata da sé, sempre rappresentata come feroce strumento di crudeltà è rappresentata simbolicamente in molte opere sia letterarie che cinematografiche.

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