.               .

Dopo il disastro di Cernobyl (1986) Gorbaciov, che già si era reso conto da tempo della insostenibilità del sistema sovietico, puntò ancora più rapidamente sulla sua ristrutturazione (perestroika).

E fù ben presto fermato dalle forze della conservazione* le quali accelerarono di fatto la dissoluzione del sistema sovietico.

Putin punta ora invece sull'ampliamento di quel sistema, non più sovietico, a spese dell'Occidente ed in particolare della Ucraina (e delle altre Repubbliche minori confinanti).

Fermato si spera da un Occidente, pur imbolsito, che non ha o non dovrebbe avere nessuna intenzione di passare dalla democrazia all'autoritarismo.

Malgrado i tanti ciechi locali qua e là (leggasi psicopatici latenti ideologizzati) emuli o nostalgici dei sistemi autoritari.

(*) Ad altissimo tasso alcolico (Eltsin).

          .                                              (scritto il 23/3/24)

 

 

 

 

 

 


 

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