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L’intuizione spontanea , l’insight , ha un suo sapore di verità.

Talora perfino di verità rivelata.

Se ciò che si intuisce corrisponda effettivamente ad una verità vera è cosa che quasi sempre è impossibile sapere.

Bisogna allora accontentarsi tenendo sempre vigile il seme del dubbio.

Una volta acquisita l’intuizione ed il significato, cioè una informazione che prima non si conosceva,  è istintivo e naturale che ci si rimugini sopra e si costruisca su di essa una qualche ipotesi.

O una qualche illazione se non c’è di meglio.

La ricerca in psicoanalisi assomiglia per certo versi all’indagine del detective sulla scena del crimine .

Trova un nuovo indizio , lo elabora e formula una ipotesi circa il possibile colpevole.

Il detective non può arrestare sulla base di un semplice indizio ed allora ricerca le prove.

Nei modi tipici delle indagini criminali.

In psicoanalisi l’indizio (l’insight) spesso è invece tutto ciò che si può ottenere.

E di esso occorre accontentarsi non esistendo molto spesso possibilità di trovare  le prove.

 Come si fa a provare che la coscienza percettiva ha , forse, sede nella neocorteccia e la coscienza cognitiva ha , forse, sede negli emisferi ?.

 

 

 


 

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