.
Quando la libido entra nella coscienza , e talora vi dilaga al di fuori del controllo della coscienza stessa e dell’ego , essa aziona i meccanismi cerebrali del pensiero al di fuori e contro la volontà dell’ego.
Quando il delirio si manifesti sotto forma di semplici idee deliranti che travisano il senso della realtà, della evidenza e della verità scientifica l’ego cerca di farsele sue negandone così la patologia.
L’intrusione libidica in questi casi è un trafilamento al di fuori della possibilità di controllo, una specie di intrusone psicotica di basso livello.
Se invece quei deliri travalicano ogni possibilità di associarle ad una ideazione seppur vagamente “sana” allora vuol dire che la libido è straripata nella coscienza dilagando in essa.
La libido , come del resto la luce (*) , ha una doppia faccia è energia (sulla cui forma e natura nulla so) ed insieme informazione.
Sono com’è ovvio i contenuti istintuali dell’inconscio , in esso repressi, a intrudere la coscienza al di fuori da ogni controllo.
In conseguenza di quella doppia faccia ogni forma di delirio veicola significati (esattamente come i sogni che ora è come se si presentassero in altra , patologica, forma) i quali possono ed anzi debbono essere capiti intuitivamente dall’osservatore perché ciò potrebbe forse essere, se il cervello non è danneggiato, un tentativo di cura.
Nel caso in cui la intrusione libidica investa parte della coscienza percettiva anzichè il delirio la manifestazione patologica sarà nella forma della allucinazione sensoriale.
(*) Parallelismi e congetture: I meccanismi biologici con i quali i citocromi c ecc. portano elettroni alla singola cellula alimentandola farebbero pensare che la sequenza contenuto istintuale dell’inconscio >> funzione onirica >> funzione intuizione >> presa di coscienza del significato potrebbe essere l’altro modo con la quale la Natura veicola singoli elettroni “nutritivi” fino al singolo neurone della coscienza.
Il primo modo di alimentare le cellule è solo biochimica geneticamente predeterminata mentre l’altro modo è condizionato dall’ambito parentale infantile . In altre parole l’ambito parentale infantile impone la propria condizione psichica alla coscienza del bambino/a o imponendogli di “nutrirsi” delle informazioni patogeniche delle coscienze di quell’ambito (e successivamente delle suggestioni di realtà) oppure , nei casi fortunati (in cui i genitori fossero coscienti di sé) , consentendo loro di “nutrirsi” delle informazioni e della libido del proprio inconscio sviluppando quindi un regolare e normale processo di crescita psichica.