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Via via che si prende coscienza dei significati del proprio Sé questi ultimi colonizzano e contemporaneamente ampliano la coscienza di sé.

Questo ampliamento della coscienza rende possibile una elaborazione sempre più avanzata delle informazioni contenute nella coscienza stessa nonché l’individuazione di collegamenti tra oggetti cognitivi e mnestici diversi, e tra loro apparentemente lontanissimi , collegamenti che esistevano anche prima ma che non erano allora comprensibili ed individuabili.

Le informazioni che configurano il falso sé e che impegnano la coscienza , rendendola inutilizzabile allo scopo suddetto , via  via regrediscono e vengono sostituite dai significati del Sé.

Nulla è mutato nella capacità elaborativa del cervello.

Potente era prima nello strutturare indispensabili immagini alienate e sostitutive del Sé,   mai integrato (il falso sé),  e potente è adesso (ma solo più efficiente) grazie alla coscienza del Sé.

L’attivazione ed il progressivo ampliamento della coscienza quantistica del Sé rende inoltre quella elaborazione n volte più efficace della elaborazione neuronale.

In quanto si presume che entrino in campo in quei processi i meccanismi quantistici (entanglement, effetto tunnel, ecc.) che forniscono a quella elaborazione una velocità impensabile a  livello neuronale.

 

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