.
E nella realtà sensibile dell’individuo tale rappresentazione sarà il lutto di una persona cara.
Sarà la sofferenza di un qualche figlio o figlia.
Sarà la perdita di un caro amico o la fine dolorosa e straziante di una grande amore.
Sarà un doloroso tradimento o una sofferta patologia.
L’inconscio trova sempre la strada per rappresentare, esprimere e (tentare) di liberarsi da quel dolore paralizzante.
E, ora lo sappiamo, esso è in grado di comunicare grazie ad una funzione del cervello chiamata “transfert”, subliminarmente con gli altri inconsci dei viventi.
Dico dei viventi e quindi non necessariamente umani.
E non necessariamente animali.
Ricordate i fenomeni di sincronicità ?.
E le possibili spiegazioni di tipo quantistico che in questo lavoro sono state fornite ?.
E quando l’inconscio di un individuo comunica ad altro inconscio l’individuo, cui quest’ultimo appartiene, agisce e rappresenta con qualche suo comportamento (quale che esso sia) quel significato davanti ai sensi (come al solito ciechi e sordi) del primo individuo.
Succede talvolta che un individuo riesca a sviluppare in sé, nella propria coscienza, la funzione intuizione.
Ed anche tutte le altre tre.
Ed allora la realtà sensibile si trasforma in un cinema.
E dispiega tutti i significati delle sue numerose rappresentazioni agli occhi (ora non più ciechi) di quell’individuo il quale, faticosamente, ha finalmente riconosciuto sè stesso, il proprio Sè.
Ma prima di tutto è quel dolore e la sua genesi che dispiegano in quel “cinema” i loro significati.
Ed allora si comincia a capire tutto.
(*) E’ ovvio che tale “esperienze” sono la conseguenza delle inconsapevoli azioni parentali le quali mettono in atto la castrazione primaria del Sé.
(**) E nasce così il linguaggio simbolico, nascono così i linguaggi simbolici dei sogni ed i linguaggi dei miti.
(scritto il 26/5/23)