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Il ciclo della anidrite carbonica |
Il ciclo della malattia mentale |
Un tempo l’intera superficie del pianeta era ricoperto da immense foreste di ogni tipo e varietà. Assorbivano tonnellate di anidrite carbonica dall’aria e producevano ossigeno rendendo l’aria respirabile ai viventi. Il clima cambia e gli alberi di molte di quelle foreste muoiono e si schiantano al suolo. Sprofondano nel suolo e vengono ricoperte lentamente da tonnellate di roccia . Sprofondano sempre di più e la enorme pressione, l’aumento di temperatura ed i movimenti tettonici tramutano quella immensa massa di legno in carbone. I minatori si spezzano la schiena ed i polmoni per scavarlo. Il carbone viene bruciato e produce tonnellate di anidrite carbonica che ritorna libera là da dove era venuta. Lo stesso per il petrolio ed il gas. Miliardi di tonnellate di anidrite carbonica, sottratta all’atmosfera, centinaia di milioni di anni fa ritornano da laddove erano venuti. Il passato ritorna sempre e non è un bene.
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L’ambiente umano parentale impedisce , a sua immagine, alla coscienza del bambino/a uno sviluppo psichico normale. La ferita viene sepolta sotto un adattamento secondario che rende l’individuo compatibile con il vivere sociale (la malattia mentale è così di cattivo gusto, che diamine!!). Dopo poco o molto tempo quella lontana ferita psichica riemerge sotto forma di sintomi mentali e/o fisici disturbanti che molti si affannano a seppellire rispetto alla percezione dell’individuo (la malattia mentale è così di cattivo gusto, che diamine!!). Senza eliminarne la causa psichica che li produce. La quale causa si potenzia sempre di più ed altri sintomi, ancora più disturbanti, affiorano alla percezione. Il passato ritorna sempre e non è un bene.
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