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Questo soggetto ha una condizione psichica che appare singolare, per quanto non sono in grado di dire quanto.
Dice un sogno:”C’è un ponte sul fiume e sotto un altro ponte. Al soggetto casca giù dal ponte superiore a quello inferiore un piccolissimo cagnolino.Lui scende giù per l’argine ed in corrispondenza del ponte inferiore una quantità di cagnolini vengono fuori .Uno di essi si ferma festoso accanto al soggetto che lo accarezza.”
In questa psiche è attiva sia la coscienza cognitiva (il ponte inferiore) sia la coscienza percettiva (il ponte superiore).
Nella coscienza cognitiva è attiva una piccola coscienza del Sé (il cagnolino festoso) la quale ora riesce a connettersi con il suo Sé inconscio (il soggetto che la accoglie).
Questo sogno dice diverse cose:
- Dice che la coscienza del Sé può essere trasmessa alla coscienza infantile dall’ambito parentale ove essa fosse già un patrimonio psichico in possesso di tale ambiente (in quanto a sua volta ereditata dalla generazione precedente);
- Dice che la coscienza del Sé è innata nella coscienza dell’individuo ed attivabile , grazie alla comunicazione parentale, ove l’ambiente parentale sia a ciò favorevole e disponibile;
- Dice che anche la coscienza cognitiva e quella percettiva può essere “data” ai figli grazie al processo di emulazione;
- Dice che l’ambiente parentale dà ai figli ciò che ha ma non può dare ciò che non ha (in questo caso ha dato per emulazione la coscienza del Sé ma non la connessione al Sé inconscio;
- Dice che , grazie alla mediazione di un soggetto cosciente di sé , quella connessione può essere ristabilita e questa singolare condizione dissociativa superata;
- Dice e fa intendere che la coscienza del Sé è uno dei tanti significati/informazione che costituiscono il patrimonio informativo del Sé inconscio e dell’inconscio stesso;
- Dice che tale informazione/significato può assumersi dall’inconscio tramite il processo intuitivo ma anche dalla realtà psichica dell’ambito parentale nel quale il bambino/a è nato , grazie ai processi emulativi.