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Ciò di sé di cui non si è cosciente si proietta fantasmaticamente su un "oggetto" che svolge davanti al "proiettore" il ruolo simbolico di ciò cui siamo inconsci.
Ma non si tratta solo di fantasmi.
La proiezione energizza l'oggetto e se “l’oggetto" è un essere vivente esso è indotto a comportarsi secondo il desiderio inconscio che ha azionato la proiezione.
La condizione inconscia dello individuo coinvolge quindi quell'essere vivente e l'induce a comportarsi in modo altro da sé.
E ciò una forma sottile e pericolosa di violenza sull'altro/a.
E' ciò una forzatura, un forzare l'altro ai propri bisogni inconsci .
E’ anche vero che ciò accade e può accadere in quanto l'altro essendo inconscio di sé non ha difese contro questa sottile forma di violenza e di straniamento.
Essere inconsci e dissociati non fa bene all’individuo, fa malissimo ai suoi figli , fa malissimo a tutti coloro che da questa sua patologia mentale vengono , malgrado loro, in un modo o nell'altro coinvolti.
E a causa delle reciproche proiezioni che si strutturano i sistemi spersonalizzanti di individui e le costellazioni familiari.