Il fatto che nel corso dell’infanzia il bambino sia come schiacciato tanto dalla volontà dei genitori e dell’ambiente parentale nel quale vive quanto , soprattutto, dalle condizioni psichiche inconsce e dissociate di quei genitori e di quell’ambiente le quali si imprimono nella coscienza del bambino stesso ivi autoriproducendosi fedelmente e formandola a loro immagine , è fatto necessitato, inevitabile, ineluttabile.
E i danni che quella formazione portano alla vita dell’ adulto sono i danni mentali e psicosomatici noti.
Tra le tante funzioni della terapia analitica c’è però anche quella di “schiodare” la psiche dell’adulto da quella formazione deviata che nella coscienza si è cristallizzata fin dalla infanzia allo scopo di modificare la condizione di autostima dell’adulto stesso e soprattutto di portarlo ad impossessarsi della propria volontà, fino ad allora negata, di assumersi la responsabilità della propria vita e della propria formazione psichica.
Funzioni queste della personalità che ove riassunte distaccano l’adulto che egli è qui ed ora dal bambino psichico che egli è stato fino ad ieri.
Assunzione di funzioni fin qui negate grazie alle quali l’individuo adulto può portare avanti con successo non solo la sua terapia analitica ma anche al momento opportuno una vera e propria autoanalisi individuale che lo porti a trovare la strada da percorrere , fin lì negata ed ignorata , scritta dentro di lui .