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Si è osservato che quando un gatto sta male e soffre si rintana in un qualche angolo tranquillo e sicuro ed entra in uno stato di torpore della coscienza che non è lo stato di sonno e non è lo stato di veglia.

Parrebbe che in questo stato non percepisca il dolore e la sofferenza della sua condizione ed attenda così o di superare la difficoltà o di soccombere ad essa.

Quando si coccola un gatto il suo stato di coscienza entra in una fase di stasi simile e dai movimenti delle zampe parrebbe essa regredire ad un felice condizione infantile.

Ed iniziano le fusa.

Si potrebbe pensare che questa condizione di stasi della coscienza e di benessere diffuso  sia lo stesso di quello che il cucciolo vive nella fase infantile nella quale la sua coscienza integra in sé le informazioni circa la sua reale natura di felino (Ciò che gli esseri umani chiamerebbero  il suo Sé).

Integrazione della quale nulla sappiamo né forse sappiamo quale sia il processo biochimico che lo rende possibile.

Condizione determinante affinchè esso si sviluppi è quel particolare stato di coscienza che le coccole evocano nel gatto adulto.

La meditazione profonda rallenta , come rilevato strumentalmente , la velocità delle onde cerebrali e l’individuo entra in una condizione di coscienza di profondissima calma.

E’ possibile che questa condizione di coscienza  (non scandalizzatevi :così come succede ai cuccioli dei  gatti) evochi a quella coscienza afflussi libidici significativi che consentono ad essa l’integrazione spontanea delle informazioni circa la reale natura di quell’individuo cioè l’integrazione nella   coscienza del suo Sé.

In altri termini ciò che succede in consapevolezza  nel lungo processo di autoanalisi (sogno, sua interpretazione intuitiva, integrazione nella coscienza del significato,costruzione della coscienza del Sé)  nel corso della meditazione trascendentale profonda accadrebbe spontaneamente anche se  non in consapevolezza.

E nascerebbe così ogni volta  un qualche Dalai Lama.

La funzione onirica illumina certi simboli e non altri “caricandoli” di significato e di libido.

La funzione intuizione traduce quei simboli in significati e il processo intuitivo traccia percorsi neuronali che collegano contenuti istintuali dell’inconscio con i corrispondenti significati latenti ed innati nella coscienza umana.

Informazione/significato e libido cortocircuitano perciò contenuto istintuale inconscio e  coscienza , punto a punto.

Volendo strafare si potrebbe anche immaginare che mentre l’energia/libido viene ceduta al simbolo onirico (un qualche contenuto mnestico nella coscienza del dormiente) dall’insieme di atomi che costituiscono l’organismo umano   l’informazione/significato ha la sua origine nel codice genetico dell’individuo.

Realizzando così “in altra forma” ciò che accade a livello biochimico  con il passaggio di elettroni alla singola cellula dell’organismo (le superfamiglie del citocromo c , ecc.).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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