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E’ rinchiuso in una struttura manicomiale.
E’ accosciato sulle piante dei piedi , nudo, sporco, ed il suo unico movimento è un ruotare su sé stesso saltellando sulle piante dei piedi.
Inutile cercare di alzarlo in piedi.
Se lo si solleva si solleverà l’intero corpo sena riuscire a fargli distendere le gambe, i muscoli bloccati da terribili contratture.
Come comunicare con un individuo siffatto la cui unica forma di comunicazione è appunto quella postura?.
E allora cosa ci dice essa?
Ci dice di un Sé bloccato, imprigionato in una gabbia invisibile a tutti, generata dal suo complesso di castrazione.
Che gli impedisce ogni movimento , ogni forma possibile di comunicazione , se non quella della postura, del suo dichiararsi vivo nell’inconscio seppur totalmente morto per tutto il resto.
Questa postura fisica è emblematicamente rappresentativa delle condizioni in cui vive e sopravvivere il Sè di molti individui iperazionali.
Il questo caso il cervello di questo individuo ha trovato questa soluzione adattativa ,l ' unica possibile nella terribile condizione psichica data.
Ma una forma di comunicazione con lui ci sarebbe: Accudire questa creatura sfortunata con amore , ripulirlo con affetto ed aspettare che il suo inconscio represso, che il suo Sé martoriato, cominci a comunicare grazie al transfert .
E poi con il controtransfert aiutarlo a mutare quella terribile coscienza castrante che lo costringe in quella condizione disumana eppure umanissima.
E’ possibile che tutto ciò accada in una struttura manicomiale ?.
E’ possibile che i psichiatri di quel manicomio possano comprendere tutto ciò ?.
Altamente improbabile.