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Dice un sogno transferale:”Uno presenta domanda per la pensione ed elenca nella prima e seconda riga i lavori fatti ed il relativo numero di anni e nella terza e quarta c’è scritto invece “Nega e negazionismo” ed il numero di anni di ciò.”
Il sogno (e l’inconscio del soggetto) parrebbe rappresentare una sintesi della attività della coscienza, nel corso di tutta la vita del soggetto stesso, sia nei confronti della realtà sensibile ("i lavori svolti") sia nei confronti del proprio Sé negato ("nega e negazionismo") nel corso della durata della sua intera vita.
Ed è come se in base a questo “rendiconto” l’inconscio traesse le somme sul modo di come far vivere la restante parte di quella vita ("la pensione") al soggetto stesso.
Tanto più si è dissociati da sè e tanti più la propria volontà è soggetta ad essere manipolata dalla comunicazione di massa che inconsapevolmente o meno asseconda quella condizione dissociativa.
La tragedia di quella condizione mentale è che l'ego è impossibilitato di rendersi conto di quella distorsione e capisce, pensa e si comporta come se fosse la sua mente e lui stesso a fare ciò.
Se egli fosse cosciente di sè non capirebbe ciò che con quella condizione capisce, non penserebbe ciò che in quella condizione patologica pensa , non si comporterebbe come quella condizione patologica, e l'influenza della comunicazione di massa, lo inducono a comportarsi.
Egli vive la sua vita come se la sua coscienza fosse altra da sé e lo muovesse come se egli stesso fosse altro da sé.
Ed il effetti la coscienza dissociata è una macchina altra (e fin troppo spesso nemica) rispetto alla reale natura dell' individuo.
(scritto il 30/5/23)