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La fiaba , della quale esistono diverse versioni ed un numero ancora più numeroso di interpretazioni, dice di un pifferaio che libera dai topi un villaggio tedesco e , non essendo stato pagato, porta con sé verso il fiume,   grazie alla sua musica, tutti i bambini del villaggio.

Alle tante interpretazioni ne aggiungo una.

Il  pifferaio magico (il piffero/il fallo/ la capacità di capire/il Se) dapprima libera la coscienza (il villaggio) dalle tante protesi del falso se (i topi) che lo infestavano e poi ricongiunge all’inconscio (il fiume) i componenti dissociati della stessa coscienza (i bambini del villaggio).

Come nasce questa singolare interpretazione ?.

Manco a dirlo da un sogno.

Dice il sogno :”In un magazzino c'è una gigantesca scaffalatura nella quale c‘è un grande numero di scatoloni tutti uguali e tutti egualmente multicolori. Mimetizzato tra di essi una statua di Saddam Hussein.Davanti alla scaffalatura un cantante napoletano canta , con un microfono, una canzone.”.

 Ed ecco il pifferaio magico (il cantante napoletano) che invita i componenti istintuali dell’inconscio (i tanti scatoloni/significanti/significati della grande scaffalatura/l'inconscio)  a "seguirlo" verso la coscienza . Mimetizzato nell’inconscio il falso sè (la statua di Saddam).

Il cantante napoletano >> il pifferaio magico >> il terapeuta che interpreta (assumendo su di sè la proiezione del soggetto) il ruolo  del  Sé del soggetto stesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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