.
Taluni pensano che la depressione sia l’effetto sintomatico della perdita da parte della coscienza dell’affetto.
In realtà è questo una specie di modo di dire.
Quando il sottile trafilamento di libido dall’inconscio che la condizione dissociativa consentiva alla coscienza vien impedito dalla azione castrante della coscienza stessa il sintomo che si percepisce di ciò è appunto lo stato di depressione.
La stessa cosa accade all’individuo
creativo (anche qui un sottile trafilamento libidico significativo che
l’artista trasforma in rappresentazione simbolica, in opera d’arte)
quando quella vena creativa si esaurisce temporaneamente o
definitivamente.
La deprivazione libidica della coscienza causata dalla condizione
dissociativa è anche la causa , tra l’altro, della anaffettività.
Cioè dell’incapacità di dare e percepire affetto ed amore.
Nei genitori dissociati l’anaffettività rispetto ai loro figli è un aggravante sintomatico in quanto la mancanza di affetto rende ancora più cruda, se possibile, la condizione dissociativa che essi impongono, inconsapevolmente, ai loro figli.
La coscienza dei figli non percependo nell’ambito familiare affetto ed amore non ne impara l’esistenza.
E diventeranno anche loro individui anaffettivi.
Succede talora a qualcuno che nell’età adulta accada un repentino, improvviso ed inaspettato ampliamento dell’esperienza ed allora l’adulto/a scopre l’amore.
Con qualche decennio di ritardo, magari.
Ma si sa , meglio tardi che mai.