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Dal romanzo "Il problema dei tre corpi"* di Liu Cixin.Estratto da il Post del 30/3/24.
"Uno dei protagonisti della storia scopre quello che sembra essere un videogioco nel quale si deve provare a far sopravvivere una civiltà che vive su un pianeta particolare, in un sistema con tre soli, dove si susseguono “Ere dell’ordine” dove l’alternarsi del dì e della notte e delle stagioni è regolare e periodi in cui ci sono “Ere del caos”, dove stagioni e giornate hanno durate molto diverse e irregolari.
Nelle “Ere dell’ordine” la civiltà prospera e si sviluppa, mentre nelle “Ere del caos” viene sterminata dalle condizioni invivibili in cui finisce il pianeta."
Si tratta di una metafora di un mondo, del nostro mondo, dominato dalla patologia mentale diffusa, l'era del caos, rispetto ad un mondo dominato invece dalla salute mentale e dal suo equilibrio, l'era dell'ordine.
"Nel romanzo lo scienziato Ye scopre che l'esistenza dei trisolariani** è nota ai governi di tutto il mondo e che, così come le forze armate e i governi mondiali si preparano ad affrontarli in battaglia, c'è anche un nutrito gruppo di terrestri, guidati da Ye, che collabora con gli alieni per sostenere l'invasione."
La rappresentazione metadice di un “mondo” (il "mondo" dei trisolariani , il "mondo" dei significati del Sè) ferocemente combattuto dai terrestri ("i disidratati", gli individui inconsci di sè), "mondo dei trisolariani" che è invece appoggiato da Ye (Il Sè e la coscienza del Sè) che sostiene invece la loro invasione.
(*) Il problema dei tre corpi è un problema astronomico complesso nel quale si cerca di individuare le orbite di un pianeta in un sistema solare con tre stelle le cui orbite interferiscono tra di loro nonché l'evoluzione possibile del sistema.
(**) Gli odiati trisolariani, gli alieni, rappresentano nel racconto coloro la cui vita è determinata non dalla follia collettiva ma dal loro Sé, dalla loro coscienza cognitiva e dalla loro coscienza percettiva (così come determinate, queste ultime, dalle informazioni del Sè che le strutturano).
. (scritto il 30/3/24)