Ho costantemente ritenuto che un germe di funzione intuizione dovesse per forza essere innata nella coscienza infantile.
Ed ho ritenuto ciò in quanto quel germe innato mi pareva dovesse essere INDISPENSABILE alla coscienza infantile quanto meno per interpretare i significati dei suoni percepiti, cioè per comprenderli come PAROLE della lingua della famiglia di nascita .
Avendo verificato la immensa capacità emulativa della coscienza penso di sbagliare.
In quanto quella capacità di emulare e strutturare PROTESI di tutto è ampiamente in grado di apprendere la lingua parentale per semplice emulazione spontanea.
Imitandone i suoni e ripetendo "a pappagallo" le corrispondenti parole.
Anche prima di comprenderne il significato.
In conseguenza di ciò la struttura della lingua, così imitata, si imporrebbe come struttura formale della coscienza infantile, cui è stata già NEGATA dall'imprinting di potersi strutturare in base al (linguaggio) proprio Sè.
Quindi è assolutamente vero che è, in primis, il linguaggio che struttura la coscienza ma in presenza dell'imprinting castrante sarà il linguaggio parentale, povero o ricco che sia, E NON IL LINGUAGGIO del Sè a strutturare quella coscienza infantile.
Linguaggio parentale che diventerà velenoso tramite per veicolare con i suoi significati coatti le false informazioni delle coscienze parentali cosa che renderà quella piccola coscienza dissociata esattamente come quella dei genitori.
L'assenza di un germe di funzione intuizione innata rende perciò indispensabile, SEMPRE, la terapia analitica per la trasformazione della malata verso la coscienza sana.
(scritto il 15/12/24)