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L'animale sociale nel branco, nel gruppo, trova protezione, sicurezza, cibo.
Talora amore e sesso.
E l'essere umano appartenente anch'esso ad una specie di animali sociali non fa eccezione.
Ed usufruire dei vantaggi, ai fini della sopravvivenza e della riproduzione, del far parte di un gruppo, di un branco è una spinta istintuale potente.
La specie umana però a causa di questa spinta istintuale, che trova nell’imprinting infantile ciò che la rende possibile nella coscienza stessa e che lì trova il suo comando, paga prezzi altissimi.
Tra i quali c'è una spinta costante verso l'estinzione della specie.
Esattamente l'opposto di ciò che l'essere animale sociale dovrebbe invece impedire.
Mentre ciò è assicurato per tutte le altre specie animali la spinta a far parte del gruppo o del branco* per la specie umana ha evidentemente fallito.
Perchè?.
Perchè la specie umana ha sviluppato la sua evoluzione principalmente nella direzione dello sviluppo del suo cervello.
E quindi ha sviluppato la capacità, in gran parte inconscia per tutti, verso l'individualità, verso la propria INDIVIDUAZIONE di animale cosciente di sè e della propria reale natura.
Ha cioè sviluppato, seppur inconscia pressoché per tutti, la possibilità di acquisire la coscienza di Sè, la coscienza del proprio Sè che è cosa diversa dalla coscienza comune, che massifica, e che tutti gli esseri umani (così come gli altri animali) normalmente acquisiscono .
Forzati in ciò, gli umani, da un imprinting infantile patologico e patogenico, che si tramanda da una generazione all'altra praticamente da sempre.
Mentre gli altri animali trasmettono da una generazione all'altra, spontaneamente ed istintivamente, la coscienza della propria reale natura ciò, da sempre, fallisce per la specie umana.
E la psicoanalisi provvede, o dovrebbe provvedere, a risanare per ogni individuo questo disastro controevolutivo.
(*) Che per l'essere umano implica una condizione psichica patologica e patogenica.
. (scritto il 2/4/24)