Gennaro è un amico.Dopo molti anni di sofferenze fisiche e psichiche si è convinto ad andare da un analista.E dopo qualche tempo di analisi ha cominciato a superare i suoi problemi.

Ora sta bene.

Gli è rimasto però il “vizio” di ricordare i suoi sogni come quando era in analisi e di tentare di interpretarli.

Non sempre ci riesce e talora chiede il mio consiglio, come questa volta.

Ci vediamo allora nel piccolo bar all’aperto del paese e mi racconta il suo sogno:

“Sono come in vacanza in una città del sud e mi chiedono di andare a comprare del pane in un fornaio.Mi spiegano che là nel fornaio dovrò pagare il pane ma poi qualcuno mi chiederà una specie di pizzo e là l’usanza  è di darglielo.Dico che non c’è problema . Vado in macchina e mentre sono sulla strada una famigliola, un uomo giovane con la moglie ed un paio di bambini, che è come se cercassero di bloccarmi, di tagliarmi la strada .Io stringo l’auto verso il marciapiedi e riesco ad evitarli ed a passare.L’uomo infuriato comincia a picchiare sulla macchina. Arrivo dal fornaio , compro , pago quello che c’è da pagare e pago anche questa specie di pizzo.Poi siccome vedo che la famigliola è accanto alla mia macchina con fare minaccioso chiedo a quelli del pizzo se possono darmi una mano.Questi acconsentono e mi accompagnano alla macchina.Infatti mi accompagnano, io monto in macchina e vado via e loro se la vedono con quell’uomo, con quella famigliola che mi aveva aggredito.”

Ragioniamo un po’ su questo sogno e dopo un po’, un poco lui un poco io,  ne veniamo a capo.

Il sogno rappresenta l’intero suo percorso di esperienza dalla infanzia fino alla terapia.

Dapprima c’è l’aggressione (incolpevole ed inconsapevole) che l’ambiente parentale infantile (la famigliola) ha portato contro il suo processo di crescita psichica bloccandolo.

Dopo qualche tempo la decisione di andare in terapia e finalmente l’intervento dei contenuti del suo inconscio (i mafiosi cui ha pagato il pizzo) che lo hanno aiutato a superare quegli antichi problemi nati nella sua infanzia.

Certo non è di buon gusto definire la parcella a suo tempo pagata al suo ex analista un “pizzo”.

Ma si sa l’inconscio non ha buona grazia.

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