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A. Medicina: Colui e colei che sanno di più sul funzionamento del corpo umano e che cercano di curare chi soffre delle proprie patologie
organiche;
B. L'uomo medicina delle antiche tribù dei nativi, ispirato dagli spiriti (lui così credeva) e che invece aveva forse intuito qualcosa di più dei suoi
simili e che curava a suo modo i membri della sua tribù.
Era talora il capo tribù o lo affiancava, di quel capo più potente, dato che lui era in "contatto con gli spiriti". Era l'uomo medicina ed era il
tramite, grazie alla sua "magia" ed alla sua capacità di comunicarla agli altri, “tra gli spiriti e l'uomo” (allora la donna, in parte come oggi, non
veniva molto considerata*).
C. Psicoanalisi: Colui e colei che hanno capito un pò di più degli altri, e degli stessi medici, su come funzioniamo e che mette questa sua
conoscenza a disposizione di coloro che ne hanno bisogno e cura perciò le loro menti malate.
Malate di troppa realtà e troppo, troppo, povere di Sè.
Ed indirettamente talora cura, attraverso di essa, anche il corpo malato, malato esso pure a causa, indirettamente, da quell'eccesso di
realtà. Di una realtà umana e sociale fin troppo afflitta dal Male e resa tale da quelle stesse menti malate.
D. Creatore: È la grande incognita della vita del quale nulla sappiamo e dal quale molto speriamo in bene.
Forse illudendoci.
(*) Ed allora, nella notte dei tempi come oggi, era il principio femminile ad essere escluso dalla coscienza insieme alle funzioni c.d. inferiori.
(scritto il 16/4/25)