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Oppure l'archivio degli stati , degli stati quantici.

Se fosse fondata l'ideuzza che l'ambiente, quì ed ora , cristallizza e memorizza le sue informazioni di stato nello stato quantico della sua stessa materia ciò genererà  ogni volta una quantità di informazioni quantiche che vanno ad attingere  (mutandone lo stato quantico) di una certa quantità di elettroni di coppia sparpagliati quà e là.

Muta l'ambiente, la foresta pluviale si inaridisce, si inabissa, diventa mare e pietra con le sue tracce fossili, e una serie di nuove informazioni (stato per stato) attingono e mutano gli stati quantici della materia ed altre nuove informazioni attingono, di rimando, l'ambiente degli elettroni di coppia.

Intanto i movimenti convettivi del grande nucleo liquido del pianeta spingono una zolla tettonica contro un’altra.

Già ciò ha fatto danni e il continente americano si è allontanato dall'Africa .

E non credo per motivi razziali.

Quei movimenti, zolla contro zolla,  produce un terremoto quà ed uno  là ed  un vulcano sputa fuoco da un'altra parte .

Intanto la foresta pietrificata risale, grazie a quelle spinte convettive,  diventa montagna e la  roccia emerge dal mare e un po'  alla volta diventa prato.

E le corrispondenti informazioni memorizzate nel grande archivio dello stato (quantico), l'universo, vengono passate al nuovo ambiente .

Che è nuovo per chi campa diverse decine di anni ma è vecchio per una vita naturale che campa milioni di anni.

Ed un nuovo ciclo, un vecchio, vecchissimo ciclo, ricomincia da capo da dove il vecchio è stato appena (sono passati solo trecento  milioni di anni) superato.

L'informazione è sempre .

E la sua conservazione, la conservazione di quelle informazioni, assicura la continuità degli stati dell'Universo.

Alcune delle informazioni di quel grande archivio provengono da una galassia lontana da noi un miliardo di anni luce ed anche più.

Là, una molecola organica si è generata e ha mandato in giro un sacco di informazioni che sono giunte, alcuni milioni di anni fa,  anche in uno sperduto pianeta di questa nostra galassia .

E quelle informazioni che hanno viaggiato pochi istanti, quasi niente,  ma hanno percorso distanze inimmaginabili attingono, in questo pianeta  altra materia in un ambiente umido e formano, per simpatia si potrebbe dire, una diversa molecola organica che va giusto bene per quel particolare ambiente umido.

E anche qui un nuovo ciclo, un vecchio vecchissimo ciclo, ricomincia.

Quelle informazioni ci hanno provato forse in un miliardo di ambienti diversi in diversissimi pianeti.

E solo in questo, e  chissà in quanti altri, il miracolo della vita  ha avuto inizio.

Fino al prossimo collasso al punto zero, fino al prossimo Bing Bang.

Nel quale tutto si rigenera e tutto rinasce.

Oppure fino al prossimo mona che preme il pulsante sbagliato.

  (scritto il 5/6/23)

 

 

 

 

 

 


 

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