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Con il crescere della conoscenza dei meccanismi psichici e della consapevolezza avanza ora un mutamento piuttosto  radicale della teoria fin qui , passo passo, sviluppata.

Mutamento più che altro nominalistico.

E’ possibile infatti che ciò che ho ripetutamente definito "complesso di castrazione" coincida nella realtà psichica con un falso sé particolarmente feroce ed aggressivo, nutrito dell'odio della coscienza (a suo tempo inoculatole)   verso l'inconscio, i suoi contenuti istintuali ed il Sè.

Ciò nulla toglie alla pericolosità di questo soggetto psichico (costrutto e non complesso) nè alla sua potenziale distruttività ed  autodistruttiva.

Cambierebbe  insomma solo il nome, il riconoscimento della sua struttura psichica   ma non la sua perniciosa natura.

Mantengono invece il loro stato il complesso materno ed il complesso paterno con le reciproche dipendenze tra il/la soggetto e la  figura materna o paterna di riferimento.

Complessi che perdono la loro consistenza e azzerano le correlative dipendenze una volta che si assume la coscienza di sé.

 

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