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Il leone è acquattato tra le alte erbe.

L’odore della preda lo colpisce e lui si prepara all’attacco.

Il senso della esperienza olfattiva percepita si riflette istantaneamente dalla coscienza all’inconscio e questo significato , energizzato, è ora pronto ad essere agito nell’azione istintiva.

Il leone ora scatta e cattura la sua preda.

E’ possibile che l’inconscio funzioni come uno specchio istantaneo rispetto a ciò che entra nella coscienza , rispetto ad ogni esperienza che attinga la coscienza stessa.

O per meglio dire rispetto al significato di ogni esperienza che attinga la coscienza.

Ove la coscienza sia in grado di comprendere in sé intuitivamente il significato di quella esperienza quel significato ed il quid di libido della quale è portatore arricchirà quella coscienza .

Se ciò non avverrà quel significato nell’inconscio diventerà un motore energizzante che azionerà continuamente e per sempre una coazione a ripetere, un qualche comportamento agito coatto  che quel significato andrà a rappresentare nella realtà sensibile.

La coscienza è attinta dalle esperienze, attraverso i sensi , dalla realtà sensibile.

Un flusso continuo di linguaggi simbolici la attinge attraverso quei sensi.

Sentiamo un suono e la coscienza interpreta il significato di quel suono e ciascuno crede di avere sentito una parola.

Ulteriore interpretazione della coscienza e di quella  parola “sappiamo” il significato.

Percepiamo alcune lunghezze d’onda della luce riflessa sull’oggetto , la coscienza interpreta quelle frequenze e ciascun vede , crede di vedere, un pomodoro rosso.

La percezione della esperienze è finita qui?.

Macchè.

La coscienza dormiente viene attinta da continue esperienze che chiamiamo sogni.

Se quella coscienza non è capace di integrare in sé i significati di quei sogni, i significati che potrebbero definire l’immagine del proprio Sé in quella coscienza, quei significati vengono istantaneamente riflessi (tecnicamente si direbbe “rimossi”) nell’inconscio  e diventano essi pure motori energizzanti che azioneranno una quantità di coazioni a ripetere cioè comportamenti , idee, ecc. ecc. coatte che quei significati andranno a rappresentare  simbolicamente  nella realtà sensibile.

Ciascun individuo anzichè VIVERE sé stesso AGIRA’ in modo coatto ciò che di sé non riesce a vivere, ciò che di sé non ha potuto integrare nella propria coscienza.

Non avendo potuto la sua coscienza dissociata integrare in sé  il senso delle esperienze reali o oniriche dall’individuo vissute , da quelle stessa coscienza percepite.

Quei comportamenti agiti, quelle idee coatte, quei sintomi psicosomatici , quelle nevrosi, quelle follie diventeranno la Persona , ciò che l’individuo CREDE DI ESSERE essendo invece, tutto ciò,  altro da sé.

E quella Persona, altra da sé, egli difenderà strenuamente contro ogni possibilità di mutamento nella illusione folle che essa sia ciò che egli invece non è:Sé stesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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