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C’era un tempo in cui la solidarietà umana e la bontà erano considerati valori positivi tipici della umanità tanto che taluno stupiva se occasionalmente riscontrava tali valori anche in qualche animale.
I tempi cambiano e la psicopatia di massa ha fatto emergere che quei valori potrebbero invece rientrare nella categoria degli “ismi”.
Cioè per taluni di quegli individui, dalla problematica condizione psichica, essi non sono valori positivi tipici della umanità ma bensì disvalori.
Le cose non stanno così.
Quei valori sono distintivi ed identificativi dell’essere umano e dell’essere ancora umani nonché di chi vuole restare tale differenziandosi perciò da coloro che alla categoria degli esseri umani non ritengono più di dovere appartenere, non rendendosi nemmeno conto di quanto grave sia questa rinuncia.
Il fatto è che quei valori sono radicati e nascono e fioriscono dalla istintualità che è come dire che essi sono un patrimonio genetico della stessa umanità e dell’essere umani.
E’ perciò ovvio e comprensibile che quelle coscienze, che da quella istintività sono state dissociate fin dalla infanzia, quei valori e quei sentimenti non sentano come propri.
L’affermazione circa il radicamento potente di quei valori nell’istintualità non è fatta a caso.
Ciò in quanto sia il meccanismo istintivo del transfert sia l’altrettanto istintivo meccanismo del sostegno libidico alla coscienza desertificata dalla libido da parte di coscienze integrate , che dalla libido sono invece copiosamente alimentate, non sono meccanismi di umana solidarietà di tipo “culturale” ma sono meccanismi insiti nel patrimonio genetico ed istintivo degli esseri umani (e forse non solo di essi).
Tale ultimo meccanismo di comunicazione inconsapevole il quale trasferisce significati mutageni e libido alla coscienza deprivata coincide con quel meccanismo di comunicazione definito comunemente controtransfert.