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Il degrado dell'ambiente naturale , cosi come si è sviluppato negli ultimi duecento anni, è avviato su una china ripida e pericolosa che sembrerebbe del tutto inarrestabile.
A meno che i giovani, giunti alla disperazione , per salvare il loro futuro e quello dei loro figli non facciano una rivoluzione catastrofica mettendo le ghigliottine in tutte le piazze (facendo regredire la cosiddetta civiltà di almeno duecento anni) io credo che quel continuo scivolare verso la distruzione globale della vita sia praticamente inarrestabile.
Ciò in quanto la possibilità di fermare l'ingordigia degli esseri umani e delle grandi multinazionali e dei grandi ricchi bloccando la loro ossessività compulsiva nell’accumulare profitti rende praticamente impossibile ogni mutamento radicale che possa frenare quella deriva distruttiva.
Chi potrà mai fermare le grandi multinazionali dell'acciaio, chi potrà mai fermare le grandi multinazionali che inquinano le acque dei fiumi dei mari e l'aria quando ciò determinerebbe un crollo generalizzato dei loro immani profitti ?.
Chi potrà mai fermare le multinazionali delle armi il cui unico scopo per arricchirsi è quello di scatenare conflitti sanguinosi in ogni parte del mondo quando ciò potrebbe causare, ma loro cosa importa , la definitiva distruzione della vita sul pianeta ?.
Chi potrà mai fermare le multinazionali dell'energia che estraggono i combustibili fossili, che sono altamente inquinanti , quando la mancanza di energia senza la contestuale produzione di energie rinnovabili causerebbe praticamente il tracollo di ogni sistema produttivo ?.
Essendo praticamente impossibile fermare questa deriva distruttiva (almeno cosi appare oggi questa prospettiva) praticamente il processo di distruzione della vita e della biodiversità sul pianeta diventa irreversibile.
Se poi solo si pensa alle difficoltà per la mutazione delle coscienze individuali e collettive che possa incentivare e favorire questo mutamento radicale del sistema di produzione, che praticamente coincide con il sistema di distruzione dell'ambiente, ci si rende conto quanto queste prospettive siano veramente lontane.
Spero proprio di sbagliarmi ma mi parrebbe che non ci siano , molti spazi per un sia pur labile ottimismo