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Portiamo questo conflitto politico come esempio e metafora di quanto folle, irrazionale, irragionevole, inconsapevole ed autodistruttivo possa essere il conflitto generato dall’odio folle e cieco del complesso di castrazione nei confronti del Sé dell'individuo.

Nonché della pazzesca potenza delle resistenze psichiche della coscienza a fronte dell’affiorare del  Sé alle soglie di quella coscienza.

Qui poco ci importano i pur importanti riflessi costituzionali e politici di quel conflitto tra un presidente uscente , che non vuole uscire,  ed un presidente legittimamente eletto che non riesce ad entrare.

Ci interessa invece la potenza dell’accecamento che il narcisismo del falso sè implica per l’ego contro ogni logica, contro ogni ragionamento, contro ogni evidenza.

Quel conflitto , che appare come  un conflitto politico e costituzionale , è in realtà l’affiorare alla coscienza ed alla realtà dell’individuo, che ne è inconsapevole portatore, del conflitto potente che lo ha afflitto per l’intera sua esistenza , che ne ha determinato le caratterialità,  e che ora si incarna anche in ben altro.

Un conflitto con una potente carica di vitalità che ha determinato una quantità di scelte politiche che hanno  a loro volta generato e potenziato una quantità di conflitti politici e sociali , inverandosi in essi.

Le personalità così potentemente conflittuali sono sempre  uomini di guerra e mai di pace.

E se giungono al potere si è ben fortunati se non scatenano ed incoraggiano conflitti armati in qualche parte del loro e del nostro mondo.

Quello che ora  appare come un conflitto politico è insomma materia di psichiatria.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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