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È il rapporto malato e feroce tra il Sè, la vittima, ed il suo carnefice, la coscienza dissociata*.
Il Sè ambisce e cerca la coscienza e quando la trova scopre che essa è stata addestrata per trovarlo ed ucciderlo.
E quindi la vittima, le vittime, sono legate da un impulso psichico coatto ed incoercibile verso il loro carnefice.
E quest'ultimo è sospinto verso l'assassinio della vittima da una pulsione altrettanto coatta ed incoercibile: Alla prima opposta.
Legati e connessi entrambi da una reciproca interdipendenza derivante dalle loro rispettive coscienze malate: L'una è sospinta nella ricerca del proprio carnefice e l'altra ricerca la sua vittima affinchè si compia il loro reciproco orrendo destino.
Da nessuno dei due voluto ma alle loro coscienze infantili a suo tempo imposto dalle coscienze malate dei rispettivi genitori.
(*) Vedasi il film “Il Portiere di notte” di Liliana Cavani.
(scritto il 20/4/25)