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Il ragionare ,il pensiero volontario, l’azionare la funzione pensiero, l’azionare la razionalità, è il processare un campo di informazioni in possesso (consapevolmente o meno)  della coscienza.

Una ideologia, quale che  sia, consente un ampliamento della propria visione del mondo e consente di ragionare cioè di processare ed evolvere le informazioni interne a quel campo.

Consente altresì di elaborare un linguaggio comune a chi professa , processa,  la stessa ideologia, lo stesso insieme di informazioni.

L’ideologia è lo strumento di protesi che fornisce a taluni individui con scarsa  capacità di elaborare (a causa dello scarsissimo possesso di informazioni) un ampliamento , spesso rilevante,  di quella capacità sia per l’ampliamento del campo di informazioni sia per lo ampliamento della possibilità di elaborarle.

Se il campo di informazioni è limitato alle informazioni acquisite nel corso dello imprinting la visione del mondo sarà inevitabilmente asfittica.

Il possesso di un qualsiasi campo di informazioni da parte della coscienza è anche , con ogni probabilità,  lo strumento che consente la elaborazione di quelle informazioni ed insieme la possibilità del ragionare, del processare.

Su sollecitazione della volontà dell’ego che funziona da innesco per quella elaborazione.

Una coscienza che fosse teoricamente priva di informazioni non avrebbe nemmeno la capacità di ragionare, di elaborare , di pensare.

Se una patologia (per esempio l’Alzheimer) cancella le informazioni della coscienza (o impedisce di accedere ad esse) ciò impedirà ogni capacità di pensiero del soggetto.

Se le cancella solo in parte la capacità di pensiero residuo sarà limitata a quelle informazioni  residuali.

E’ possibile che la capacità di elaborare il pensiero volontario razionale  inizi dopo che la coscienza infantile abbia assunto in sè un massa critica di informazioni in grado di rendere  possibile quel processo volontario.

E’ altresì possibile che la stessa cosa accada per quanto riguarda la capacità intuitiva.

Quando una certa quantità minima  di significati sia  stata integrata  nella coscienza ciò rende possibile un minimo di sviluppo della funzione intuizione rendendone altresì  possibile la sua attivazione spontanea e successivamente il suo sviluppo.

Ad un certo punto della evoluzione il cervello , che aveva già evoluzionisticamente acquisito e da tempo la  capacità di elaborare le informazioni, ha sviluppato la funzione che era in grado di VOLONTARIAMENTE  azionare il meccanismo :Nasce la funzione egotica , l’ego.

Del resto a che serve una macchina se nessuno la mette in moto?.

Il cervello/coscienza , il quale già faceva funzionare spontaneamente la funzione intuizione ai fini della crescita psichica e dell’accettazione della propria natura animale,  ora può essere utilizzato nella sua massima potenza.

L’evoluzione non si aspettava però  che la coscienza, abbagliata dalla potenza della razionalità,  la ritorcesse, una generazione dopo l’altra,  contro l’altra fondamentale funzione della  coscienza stessa e  cioè contro la funzione intuizione (facendo così negare all’essere umano la sua natura animale ed istintuale e riducendolo, in così tanti casi,  ad una macchinetta robotica).

La funzione egotica è destinata evoluzionisticamente ad essere il pannello di controllo e comando della coscienza.

A causa della  condizione dissociativa di quest’ultima l’ego è invece diventato, in molti casi,  una dipendenza , un dipendente inconsapevole ed involontario , uno slave di quella coscienza dissociata.

 

 

 

 

 


 

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