Nel marzo del 2020, dopo anni di pressioni, il presidente russo Vladimir Putin ha finalmente annunciato un piano per dismettere i due sottomarini e recuperare dai due mari nordici anche i molti reattori ancora pieni di combustibile nucleare dispersi in acqua. Se finalizzata, l’operazione rimuoverà circa il 90 per cento di tutti i materiali radioattivi presenti nell’oceano Artico. È considerata urgentissima, ma non si prevede di riuscire a portarla a termine prima del 2030, dato che la Russia dovrà dotarsi di alcuni dei mezzi necessari per effettuare le lunghe e impegnative immersioni, che ancora non possiede.
Il primo sottomarino a essere rimosso sarà il K-159, quello affondato durante la tempesta. Pur di portare a termine l’operazione, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo si è detta pronta a collaborare alle spese.
Campa cavallo che l'erba cresce.