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La casa* |
La coscienza |
E’ una piccola casa di contadini. |
E’ una piccola coscienza. |
All’inizio la strada passava dietro la casa ed una piccola finestra guardava verso la strada.. Dalla parte opposta della casa la porta di ingresso si apriva su un piccolo portico che guardava verso i grandi campi coltivati. Ad un paio di metri un piccolo sgabuzzino faceva da gabinetto. |
E dovrebbe diventare così: La coscienza del Sé è aperta verso l’inconscio fecondo ed agli istinti ed il rapporto verso la realtà sensibile è limitato all’essenziale. La piccola coscienza anale svolge il suo ruolo di luogo di scarico di ciò che la coscienza del Sé rimuove per mantenere il suo equilibrio. |
Cambiano i tempi |
Inizia la castrazione dell’imprinting |
Subentra nella casa un nuovo acquirente che fa delle radicali trasformazioni: Chiude la porta verso i campi ed apre una nuova porta verso la strada. I campi vengono abbandonati ed il piccolo sgabuzzino trasformato in deposito per gli attrezzi.
(*) Ovviamente sembrerà incredibile. Ma per pura coincidenza (che coincidenza non è ma , seppur inspiegabile, sincronicità) ma questa è la storia , forse degli ultimi cento anni, della piccola casa in affitto nella quale mi sono trasferito da circa dieci anni e che ho trovato “casualmente” grazie ad una dolcissima agente immobiliare rumena. E che qualche anno fa è stata acquistata da mio figlio. |
La porta verso l’inconscio viene sbarrata e la coscienza anale rimossa. L’inconscio viene abbandonato a sé stesso. Viene aperta una nuova porta aperta verso la realtà sensibile , completamente priva di serrature. Entra chi vuole (le infinite suggestioni caotiche di realtà) ed ognuno fa i suoi porci comodi e la coscienza è infestata dalle protesi del falso sé..
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Inizia la terapia e l’autoanalisi |
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Grazie ad una qualche back port non documentata della coscienza la terapia piazza un germe di funzione intuizione nella coscienza . Dopo la fine della terapia ed un periodo di latenza la capacità intuitiva si sviluppa , sempre nuovi significati del Sé entrano nella coscienza, si costruisce in essa l’immagine del Sé, si comincia ad attivare la coscienza del Sé. Si prende coscienza del o dei complessi di castrazione (e contemporaneamente si disabilita no) , si prende coscienza della condizione dissociativa ( e contemporaneamente si supera). Si prende coscienza e si supera il conflitto intrapsichico. La porta verso la realtà sensibile si riduce all’essenziale, le protesi del falso sé si estromettono dalla coscienza , si riapre e resta aperta la porta verso l’inconscio. Si attivano tutti i collegamenti tra istinti e coscienza del Sé. |
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