7/5/09
L'informazione "tocca" e modifica il cervello.
L’informazione contenuta nell’imprinting infantile organizza ad immagine dell’ambiente familiare la coscienza.
In realtà è possibile che quella informazione (quell’insieme di informazioni) plasmi e formi la materia cerebrale, crei e plasmi cioè una organizzazione del sistema neuronale e della sua complessa rete di collegamenti relativamente alla corteccia cerebrale.
Che crei una organizzazione neuronale a misura e ad immagine dell’ambiente parentale.
Ciò relativamente ad una corteccia per così dire “vergine” che si è formata nel corso della gestazione ed è in attesa che l’ambiente esterno le fornisca un modello di organizzazione neuronale necessario e sufficiente per l’adattamento dell’individuo all’ambiente.
L’imprinting infantile dà alla coscienza (e quindi all’individuo) una certa visione del mondo e di sé stesso.
E l’individuo vivrà e si comporterà per come la coscienza “vede” il mondo e l’individuo (per come essa “crede “ che sia fatto il mondo e l’individuo).
La terapia analitica rimodella l’organizzazione del sistema neuronale e delle sue reti di collegamento relativamente alla corteccia cerebrale (e quindi al sistema cognitivo) e contribuisce a modificare la visione del mondo e di sé “impressa” nella coscienza dell’individuo dall’imprinting infantile.
Contribuendo a darle una nuova visione più aderente al Sé dell’individuo stesso.
Si deve presumere che nei primi mesi ed anni di vita del bambino l’acquisizione delle informazioni attraverso l’imprinting avvenga grazie alla spontanea ed innata capacità intuitiva della coscienza.
Ciò significa che la coscienza del bambino acquisisce il SENSO della comunicazione parentale ed in base ad esso struttura sé stessa.
E’ per questo che da adulti si può modificare la configurazione della coscienza, così come strutturatisi nel corso dell’imprinting, attraverso l’acquisizione intuitiva del significato dei sogni.
Nel corso della terapia il paziente (la sua coscienza) acquisisce intuitivamente la comunicazione (il suo senso) dell’analista e su di essa ed insieme ad essa struttura una nuova visione del mondo e del Sé.
La terapia analitica è la forma di una rinascita della coscienza .
E’ la forma strategica di un nuovo (e stavolta liberatorio) imprinting anzi di un nuovo re-imprinting.
L’intuizione è la forma primitiva ed istintuale della intelligenza .
Si potrebbe dire che è l’intelligenza animale, una intelligenza assolutamente primaria.
Nel corso della vita poi il linguaggio verbale strutturerà l’intelligenza razionale e quindi la logica.
Intelligenza razionale che sarebbe perciò una acquisizione sovrastrutturale.
La terapia analitica resuscita la primitiva intelligenza intuitiva e struttura perciò un nuovo imprinting con conseguente rinascita del Sé e della sua visione da parte della coscienza.
Nel corso di questo processo di re-imprinting nuove connessioni neuronali si creano e vecchie connessioni si inertizzano.Dei neuroni si connettono tra di loro per la prima volta ed altri si disconnettono, rescindono antiche connesisoni.
La coscienza (ed il cervello insieme) scoprono una nuova dimensione di sé, scoprono un nuovo e diverso modo di funzionamento (oltre che un nuovo modo di vedere il tutto).
In psicoanalisi (malgrado la ridondante letteratura) non c’è (e se c’è io non la conosco) una tecnica di analisi e di terapia.
Addirittura non esiste e non può esistere UNA tecnica.
L’unica tecnica (se così si può definire) possibile è la profonda conoscenza di sé e l’assoluta spontaneità della comunicazione terapeutica.
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