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Partiamo per un attimo dal transfert.
Nel corso di questo lavoro si è sperimentato , ripeto si è sperimentato, che l’inconscio sovraccarico dell’altro scarica le sue informazioni/significati mai integrate nell’inconscio liberato.
Da qui la funzione onirica dell’osservatore produce un sogno e bla, bla, bla.
Una sorta di meccanismo tipo vasi* comunicanti (e per inciso il fatto che nella lingua esista questa espressione richiama esattamente quel meccanismo psichico) grazie al quale si cerca una specie di riequilibrio tra “chi ha di più e chi ha di meno”.
E’ possibile che un meccanismo di questo tipo si possa ipotizzare anche per la funzione onirica.
Facciamo un esempio:
Un giorno in auto mi fermo al semaforo e dietro di me un automobilista distratto mi tampona.
Sobbalzo , scendo dall’auto sconcertato , osservo spazientito i danni all’auto , facciamo la costatazione amichevole ecc. ecc.
Ho vissuto un evento cioè una esperienza.
La quale verrà automaticamente memorizzata nella coscienza neuronale in un gruppo di neuroni in formato digitale ** (una serie di neuroni chiusi ed aperti, di 0 e di 1).
Quell’evento ha un significato che riferisce di un qualcosa di psichico inconscio.
Il codice digitale che rappresenta quell’evento/esperienza nella memoria /coscienza (una sequenza di 0 e di 1, 001100), se trattato con una operazione booleana not , diventa una sequenza di 1 e di 0, 110011.
La prima sequenza digitale rappresenta l’evento vissuto, l’esperienza vissuta*** mentre la seconda sequenza rappresenta il suo significato inconscio.
L’esperienza vissuta, la quale **** è stata comunque dolorosa (forse avevamo appena fatto riverniciare la carrozzeria ?), viene rimossa nell’inconscio
Una notte a coscienza dormiente un sogno ci rappresenta proprio quella esperienza.
Come mai?.
Relativamente a quella esperienza rimossa, che rappresenta ANCHE un significato del Sé inconscio , il gruppetto di neuroni che la memorizza, in quanto essa è ed è stata dolorosa, sono deprivati libidicamente per non essere disturbanti per la coscienza.
La funzione onirica, accertato quello squilibrio libidico (ricordate il fenomeno dei vasi comunicanti), va ad illuminare esattamente quel gruppetto di neuroni *****, illumina proprio quelli.
Ma che significa squilibrio libidico?.
Significa che quei neuroni deprivati libidicamente sono costituiti da atomi i cui elettroni sono per nulla eccitati, cioè occupano orbitali lontani dall’atomo.
Quindi il transfert e la funzione onirica lavorano con lo stesso meccanismo che abbiamo definito dei “vasi comunicanti” (chi è più carico libidicamente , energeticamente ,e si tratta sempre di energia significativa, è attirato verso chi è meno carico.).
Quindi anche la funzione onirica è una funzione quantistica.
(*) Il vaso è uno dei simboli dell’inconscio.
(**) Il fatto che esistono nella realtà i linguaggi digitali non è una geniale invenzione di un qualche matematico. Esso esiste in quanto la coscienza neuronale con quel linguaggio funziona.
(***) Ricordarsi sempre che qualsiasi esperienza si possa vivere essa simbolicamente rappresenta sempre un qualche contenuto inconscio, un proprio significato del proprio Sé.
(****) La botta presa potrebbe rappresentare per esempio la sofferenza inferta alla coscienza infantile dall’imprinting o da qualcuno dei suoi tanti ripetuti colpi inferti a quella coscienza nel corso della infanzia.
(*****) Per l’ennesima volta, ormai da settimane, ogni volta che scrivo la parola “neuroni”, sbaglio e scrivo invece la parola “elettroni”.Avrà ciò un significato?.
segue